Il prossimo 27 dicembre è la scadenza dell’acconto IVA 2022: come ogni anno, infatti, occorre versare un acconto che verrà successivamente detratto dall’IVA in scadenza nel mese di gennaio per i contribuenti con liquidazione mensile e dall’IVA annuale per i contribuenti con liquidazione trimestrale.
Di seguito le istruzioni per procedere con il calcolo dell’importo dovuto e con il versamento tramite modello F24.
Per il versamento dell’acconto IVA 2022 sono tre i metodi di calcolo che è possibile utilizzare.
Si può calcolare l’acconto IVA con:
- metodo storico;
- metodo previsionale;
- metodo analitico.
Acconto IVA 2022: scadenza, istruzioni calcolo e codice tributo
L’acconto IVA 2022 deve essere versato con modello F24, compilando la sezione Erario e utilizzando un codice tributo diverso a seconda della tipologia di contribuente considerato:
- codice tributo 6013 per i contribuenti IVA mensili;
- codice tributo 6035 per i contribuenti IVA trimestrali.
L’importo in oggetto deve essere pagato entro la scadenza del 28 dicembre; l’acconto non è dovuto ove l’importo da versare sia pari oppure inferiore ad euro 103,29.
Attenzione, trattandosi di un acconto l’importo versato dovrà essere poi defalcato dal debito risultante:
- dalla liquidazione IVA di dicembre per i contribuenti mensili ed il cui termine di versamento - nel caso di debito - è il 16 gennaio 2023;
- dalla liquidazione IVA annuale per i contribuenti trimestrali ed il cui termine di versamento - sempre in caso di chiusura a debito - è il 16 marzo 2023.
Attenzione: per i contribuenti trimestrali la base di calcolo non deve includere nell’ammontare di riferimento gli interessi dell’1 per cento.
Calcolo con il metodo storico
Il primo meccanismo per calcolare l’acconto IVA, e sicuramente il più utilizzato, è il metodo storico.
Con il metodo storico l’acconto IVA è pari all’88 per cento dell’IVA versata per il mese o trimestre dell’anno precedente.
Da sottolineare però che il pagamento preso quale base di calcolo deve essere al lordo dell’acconto 2021.
Detto questo, la base di calcolo su cui si applicherà l’88 per cento è pari al debito d’imposta risultante:
- per i contribuenti mensili dalla liquidazione periodica relativa al mese di dicembre del 2021;
- per i contribuenti trimestrali ordinari dalla dichiarazione annuale IVA o dal modello Unico;
- per i contribuenti trimestrali “speciali” (vale a dire: autotrasportatori, distributori di carburante, imprese di somministrazione acqua, gas, energia elettrica, ecc..) alla liquidazione periodica del quarto trimestre dell’anno precedente.
Calcolo con il metodo previsionale
Il secondo metodo per calcolare le somme dovute in vista della scadenza dell’acconto IVA 2022 è quello previsionale.
In questo caso l’importo si calcola sulla base di una stima delle operazioni che si effettueranno fino al prossimo 31 dicembre del 2022.
Anche in questo caso l’acconto corrisponde all’88 per cento dell’IVA che il contribuente ipotizza di dover liquidare.
In particolare, con il metodo previsionale l’acconto è pari all’88 per cento dell’IVA che si prevede di dover versare:
- per il mese di dicembre, se si tratta di contribuenti mensili
- in sede di dichiarazione annuale IVA o di Unico, se si tratta di contribuenti trimestrali ordinari,
- per il quarto trimestre, per i contribuenti trimestrali “speciali” elencanti in precedenza.
Da sottolineare che il dato previsionale va considerato al netto dell’eventuale eccedenza detraibile riportata dal mese o dal trimestre precedente. Questo allo scopo di rendere omogeneo quest’ultimo risultato con quello storico.
Calcolo con il metodo analitico
Il terzo modo per calcolare l’acconto IVA in scadenza è quello di utilizzare il metodo analitico.
In questo caso il calcolo si basa sulle operazioni effettuate entro il 20 dicembre 2022 e l’acconto è pari al 100 per cento dell’importo derivante da un’apposita liquidazione che comprende l’IVA relativa alle seguenti operazioni:
- operazioni inserite nel registro delle fatture emesse (o dei corrispettivi) dal 1° dicembre al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti mensili) o dal 1° ottobre al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti trimestrali)
- operazioni effettuate, ma non ancora registrate o fatturate, dal 1° novembre al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti mensili) o fino al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti trimestrali)
- operazioni contenute nel registro delle fatture degli acquisti dal 1° dicembre al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti mensili) o dal 1° ottobre al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti trimestrali).