Giurisprudenza del lavoro

Giurisprudenza del lavoro

lunedì 3 ottobre 2022

Uso dei social mentre si guida il mezzo aziendale: possibile il licenziamento per giusta causa

Tribunale di Cosenza. Sentenza n.1240 del 13 luglio 2022

 

Usare i social network mentre si è alla guida di un veicolo aziendale determina la legittimità del  licenziamento per giusta causa. Lo ha precisato il Tribunale di Cosenza, a seguito del ricorso di un conducente di pullman licenziato per avere, in più occasioni, commentato post su Facebook durante un tragitto di lavoro. Per il giudice chi guida un mezzo aziendale deve prestare un «grado massimo di attenzione, a protezione dell’incolumità degli utenti del servizio e più in generale della sicurezza della circolazione aziendale». Il principio si applica a tutti i mezzi aziendali usati per ragioni di servizio e richiama i lavoratori al rispetto delle norme stradali.

 

Pedone investito con mezzo aziendale: assolto il datore perché il veicolo è omologato

Corte di Cassazione Sentenza n. 31478 del 23 agosto 2022

 

L’utilizzatore di un veicolo non è tenuto a provvedere ad ulteriori verifiche qualora sia presente l’omologazione da parte dell’autorità competente per il controllo della conformità del mezzo alle caratteristiche tecniche di sicurezza previste per la specifica attività a cui deve essere adibito. È quanto statuito dalla Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 31478 del 23 agosto 2022, riguardo alle accuse di violazione di norme in materia di prevenzione infortuni esperite nei confronti dei soggetti debitori di sicurezza (il legale rappresentante dell’azienda, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il preposto). A tali soggetti era stata infatti addebitata parte della responsabilità per un’incidente in cui una persona era stata travolta da un auto compattatore, utilizzato per la racconta dei rifiuti, nel corso di una operazione di retromarcia. Poiché nel caso di specie, il datore di lavoro aveva adottato un mezzo omologato, dotato di strumentazione ritenuta adeguata e perfettamente funzionante, secondo la Cassazione, non era tenuto ad ulteriori adempimenti.

 

Cassazione: cambio appalto e clausola sociale

Corte di Cassazione. Ordinanza n. 22212/2022,

 

La Corte di Cassazione ha affermato che in caso di cambio di appalto la clausola sociale, prevista dal CCNL, che impone al datore di lavoro subentrante di assumere tutto il personale presente nell’appalto, trova un limite nel fatto che l’imprenditore ha il diritto ex art. 1218 c.c. di verificare l’idoneità del lavoratore a svolgere le mansioni previste. Nel caso di specie quest’ultimo era stato condannato per spaccio di stupefacenti (fatto di particolare gravità): tale fatto consente al datore di lavoro di non adempiere all’obbligo di assumere.