D: Quali informazioni deve contenere la dichiarazione del lavoratore per ottenere l’indennità una tantum di 200 euro dal datore di lavoro?
R: Nella dichiarazione il lavoratore deve affermare di non essere titolare di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, o di trattamenti di accompagnamento alla pensione, ovvero di non appartenere a un nucleo familiare beneficiario del reddito di cittadinanza.
D: Quali sono i lavoratori destinatari dell’esonero contributivo dello 0,80% previsto dalla legge di Bilancio 2022 (legge 234/2021)?
L’agevolazione sui contributi a carico del lavoratore trova applicazione mese per mese per tutti i rapporti di lavoro dipendente, esclusi i rapporti di lavoro domestico, purché sia rispettato il limite della retribuzione mensile - da intendersi come retribuzione imponibile ai fini previdenziali - di 2.692 euro. L’importo è maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.
D: La circolare Inps 73/2022 ha esteso il periodo di riferimento nel quale verificare il diritto del lavoratore all’esonero dello 0,80% sulla quota dei contributi previdenziali a carico del dipendente dal 1° gennaio 2022 al 23 giugno 2022, anziché ai primi quattro mesi dell’anno, come previsto dal Dl 50/2022. Se il datore avesse già individuato i dipendenti potenziali beneficiari dell’indennità, considerando il primo quadrimestre 2022 come periodo di riferimento per verificare il diritto all’esonero dello 0,80%, e ottenendo le relative dichiarazioni come dovrà comportarsi con altri possibili beneficiari?
R: Il datore di lavoro dovrà rintracciare eventuali altri lavoratori con diritto all’esonero a maggio e/o a giugno e far sottoscrivere loro l’autodichiarazione. A questo fine, si può usare il fac-simile fornito dall’Inps in allegato al messaggio 2559/2022 mentre non servirà rifare le dichiarazioni già ottenute in base alla precedente disposizione che indicava il primo quadrimestre del 2022.
D: come chiarito dal messaggio Inps 2505/2022 - il dipendente cessato al 30 giugno scorso è escluso dall’erogazione del bonus tramite il datore di lavoro. Come ci si comporta se il lavoratore ha già consegnato l’autodichiarazione?
R: In questa ipotesi, visto che il rapporto (quale condizione essenziale) deve sussistere nel mese di luglio, anche se il datore di lavoro avesse già raccolto la dichiarazione finalizzata a ottenere l’indennità dal dipendente, non potrà erogare i 200 euro. A quel punto, il lavoratore deve fare la richiesta al nuovo datore (se in forza a luglio) oppure ottenere il bonus dall’Inps, se rientra in una delle ipotesi previste dall’articolo 32, del Dl 50/2022.
D: come deve essere gestita l’indennità una tantum per i lavoratori assunti nel mese di luglio?
R: Dovranno consegnare velocemente l’autodichiarazione all’ultimo datore di lavoro, indicando - oltre al fatto di non essere titolari di trattamenti pensionistici e di non essere componenti di un nucleo familiare beneficiario del reddito di cittadinanza - anche di essere stati destinatari dell’esonero dello 0,80%, nel periodo tra il 1° gennaio e il 23 giugno, durante il precedente rapporto di lavoro.
D: I lavoratori agricoli ricevono l’indennità dal datore?
I datori di lavoro agricolo sono tenuti a versare i 200 euro ai lavoratori a tempo indeterminato in forza nel mese di luglio e recuperano l’importo nella denuncia Posagri.
Per gli operai agricoli a tempo determinato è, invece, esclusa l’erogazione dell’indennità tramite il datore di lavoro e, pertanto, provvederà direttamente l’Inps, su domanda dell’interessato.
D: L’indennità una tantum da 200 euro spetta anche se a luglio 2022 il lavoratore pur essendo in forza non percepirà retribuzione?
R: La circolare 73/22 precisa che anche se la retribuzione di competenza di luglio risulta azzerata a causa di eventi tutelati, ad esempio nel caso di sospensione del lavoro per ammortizzatori sociali in costanza di rapporto quali Cigo, Cigs, Fis, Fondi di solidarietà, Cisoa o congedi (aspettative per gravi motivi, congedo straordinario, ecc.)
D: Un lavoratore può percepire più volte l’indennità una tantum?
R: No, non è possibile. Se dovesse risultare che, per lo stesso lavoratore dipendente, più datori di lavoro abbiano compensato l’indennità di 200 euro, l’Inps comunicherà a ciascuno di essi la quota parte dell’indebita compensazione effettuata, ai fini della restituzione all’Istituto e del recupero verso il dipendente, in base a istruzioni che saranno fornite con un messaggio ad hoc.
D: Come farà il datore di lavoro a recuperare il credito?
R: Il datore di lavoro recupera l’indennità anticipata ai lavoratori nell’Uniemens di competenza del mese di giugno 2022 o luglio 2022.
D: Chi paga l’indennità ai lavoratori stagionali, a tempo determinato, agli intermittenti e agli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo?
Con la retribuzione di luglio 2022 i datori di lavoro dovranno, in automatico, pagare l’indennità anche a queste tipologie di lavoratori, se in forza nel mese di luglio, indipendentemente dalla verifica e dalla sussistenza dei requisiti specifici previsti dall’articolo 32, commi 13 e 14, del Dl 50/2022, per questi lavoratori. Il pagamento dall’Inps sarà residuale - a domanda e secondo i requisiti specificati dalla norma sulle giornate lavorate e sui contributi versati - laddove tali lavoratori non abbiano già percepito l’indennità nel mese di luglio 2022, se spettante.
D: L'esonero contributivo dello 0,8% pone come limite imponibile 2.692€ mese. Come viene considerato tale limite nel caso di un lavoratore part time con due rapporti di lavoro attivi: spetta con riferimento al singolo rapporto di lavoro oppure deve essere considerato l'insieme dei due redditi? Esempio: Lavoratore in forza con rapporto P.T. presso due aziende, nelle quali: - Azienda A: percepisce un reddito ai fini previdenziali di 1.500€; - Azienda B: percepisce un reddito ai fini previdenziali di 1.400€; si applica lo 0,80% in entrambi i rapporti di lavoro, oppure non spetta in quanto complessivamente si sfora il limite reddituale stabilito dalla norma?
R: Finora su questo particolare aspetto l'Inps non si è ancora espresso e sarebbe auspicabile che faccia un ulteriore chiarimento. Nemmeno la norma è proprio chiara su questa particolarità. Nella circ. n. 43/2022, l'Inps afferma che la misura agevolativa si applica sulla quota dei contributi IVS a carico dei lavoratori in relazione a tutti i rapporti di lavoro subordinato, sia instaurati che instaurandi, diversi dal lavoro domestico, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022. Pare, dunque, che ai fini dell'esonero gli importi degli imponibili previdenziali siano da sommare e, qualora l'importo complessivo sia superiore alla soglia dei 2.692,00 Euro, la riduzione non spetti. Ciò sarebbe anche in linea con la finalità della norma che intende agevolare i rapporti entro la soglia di reddito stabilita.
D: Se un dipendente ha ricevuto la riduzione 0.80% Inps non avendo superato il limite mensile nei primi quattro mesi dell'anno, deve poi essere assoggettato a conguaglio se il suo reddito supererà i 35.000 euro totali? Dovendo restituire la riduzione ricevuta senza considerare il reddito totale annuo, sarà costretto a restituire anche il bonus?
R: L'Inps ha chiarito nella circ. n. 43/2022 che l'esonero spetta mensilmente qualora non venga superato l'importo di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. Non è previsto, dunque, un conguaglio su base annua. Invece, l'art. 31, comma 1, D.L. prevede che l'importo una tantum di 200 Euro è riconosciuto ai lavoratori dipendenti che nel primo quadrimestre dell'anno 2022 hanno beneficiato dell'esonero di cui all'articolo 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234. Dunque, se il lavoratore ha legittimamente fruito in uno dei primi quattro mesi dell'anno dell'esonero contributivo non deve temere la restituzione dei benefici.
D: Al momento dell’erogazione dell’una tantum occorre che il dipendente risulti essere ancora beneficiario dello 0,8%?
R: Nella norma e nelle indicazioni dell’INPS non c’è traccia di tale requisito.