Rapporto biennale sulle pari opportunità. Decreto attuativo e scadenza al 30 settembre 2022.

Rapporto biennale sulle pari opportunità. Decreto attuativo e scadenza al 30 settembre 2022.

Il Ministero del Lavoro sul proprio sito comunica, è stato emanato il Decreto interministeriale 29 marzo 2022, con le modalità per la redazione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle aziende pubbliche e private con più di 50 dipendenti.

giovedì 7 aprile 2022

Con il Decreto interministeriale del 29 marzo, viene data attuazione all’articolo 46 del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, nella versione recentemente modificata dalla legge n. 162 del 5 novembre 2021 con le modalità per la redazione e l’invio del rapporto biennale. In merito all’analisi sulle modifiche introdotte in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo si veda il numero 28/2021 di questa Newsletter.

 

Scadenza 2022 e scadenza ordinaria

Le aziende devono redigere il rapporto esclusivamente in modalità telematica, attraverso l’utilizzo dell’apposito portale del Ministero del Lavoro (https://servizi.lavoro.gov.it), entro e non oltre il 30 settembre 2022 (per il solo biennio 2020-2021); per tutti i successivi bienni è confermata la data del 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio).

 

Nuovi contenuti del rapporto

Rispetto alla precedente disciplina il rapporto biennale richiede molte più informazioni per cui sarà bene non trovarsi a compilarlo nell’imminenza del termine. Esso dovrà indicare:

  • il numero dei lavoratori occupati distinti per sesso,
  • il numero degli eventuali lavoratori distinti per sesso assunti nel corso dell'anno,
  • le differenze tra le retribuzioni iniziali dei lavoratori di ciascun sesso,
  • l'inquadramento contrattuale e la funzione svolta da ciascun occupato.
  • l'importo della retribuzione complessiva corrisposta, delle componenti accessorie del salario, delle indennità, anche collegate al risultato, dei bonus e di qualsiasi altro beneficio, anche in natura, eventualmente riconosciuto.
  • le modalità di accesso al rapporto da parte dei dipendenti e delle rappresentanze sindacali dell'azienda interessata, al fine di usufruire delle tutele giudiziarie previste.
  • i processi di selezione e di reclutamento
  • le procedure utilizzate per l'accesso alla qualificazione professionale e alla formazione manageriale
  • le misure adottate per promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

 

Al termine della procedura informatica, qualora non vengano rilevati errori o incongruenze, il Ministero rilascia una ricevuta attestante la corretta redazione del rapporto. Una copia del rapporto, unitamente alla ricevuta deve essere trasmessa dal datore di lavoro anche alle rappresentanze sindacali aziendali.

Il servizio informatico del Ministero attribuisce alla consigliera o al consigliere regionale di parità un identificativo univoco per accedere ai dati contenuti nei rapporti trasmessi dalle aziende, al fine di poter elaborare i relativi risultati e trasmetterli alle sedi territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, alla consigliera o al consigliere nazionale di parità, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’ISTAT e al CNEL.