RISULTATI E IMPATTO DEL PSR VENETO: PUBBLICATO IL RAPPORTO ANNUALE DI VALUTAZIONE 2020

RISULTATI E IMPATTO DEL PSR VENETO: PUBBLICATO IL RAPPORTO ANNUALE DI VALUTAZIONE 2020

giovedì 18 novembre 2021

E’ stato pubblicato nel portale regionale il Rapporto annuale di valutazione del PSR Veneto 2014-2020, riferito allo stato di avanzamento del PSR al 2020.

Il documento misura ed approfondisce la capacità del Programma di Sviluppo Rurale di raggiungere gli obiettivi prefissati nel corso della realizzazione del PSR fino al 31 dicembre 2020.

In particolare, sono stati illustrati tra i tanti, i risultati di indagini campionarie rivolte a beneficiari del PSR, focalizzate sulla valutazione dei risultati raggiunti dagli interventi che contribuiscono alla priorità regionale “Competitività”.

Sono state esaminate le ricadute della misura investimenti nelle Aziende agricole (4.1.1) attraverso ad es. i canali commerciali. Sono state indagate le strategie commerciali perseguite dagli imprenditori, il loro rapporto con i mercati di riferimento e con gli altri anelli che fanno parte della filiera produttiva.

Dall’analisi dei dati emerge come quasi i tre quarti delle aziende agricole beneficiarie di aiuti PSR agli investimenti aderiscano ad organizzazioni di mercato e che è frequente l’adesione delle aziende a più di una organizzazione. Le aziende aderiscono prevalentemente a cooperative agricole e a loro consorzi, a consorzi di tutela del prodotto e/o a OP riconosciute.

In questo contesto, gli investimenti realizzati attraverso il PSR hanno consentito di migliorare i rapporti all’interno della filiera produttiva di riferimento. Il miglioramento dei rapporti è consistito principalmente nell’aver adeguato le produzioni alle richieste delle imprese di trasformazione/commercializzazione (10,1% delle aziende intervistate) e nella stabilizzazione dei rapporti commerciali con le stesse (7,6%).

Gli investimenti hanno infatti favorito l’adesione a sistemi di qualità comunitari, in primis l’Agricoltura biologica (7,6% del totale delle aziende intervistate). Circa il 5% ha aderito al sistema di qualità regionale QV (Qualità Verificata), mentre è interessante notare che il 10,1% adotta altre certificazioni volontarie di prodotto (Global G.a.p., ecc.).

Anche nel versante innovazione i dati sono positivi: dall’analisi emerge infatti che il 42% degli imprenditori ha introdotto innovazioni nella propria azienda e che gli investimenti realizzati, secondo gli intervistati, hanno facilitato tale processo.

Gli investimenti realizzati hanno determinato delle variazioni positive sia in termini fisici che economici. La SAU nella situazione post intervento è aumentata del 12,9% rispetto alla situazione ante intervento. L’investimento realizzato con il sostegno del PSR ha determinato una crescita del valore della produzione lorda vendibile (produzione agricola e servizi connessi) del 21,2% passando da una media di 655 mila euro/azienda a 794 mila euro/azienda;

Per quanto riguarda la parte delle Imprese agroalimentari, la spesa complessiva destinata alla misura investimenti (4.2.1), è stata pari a 295 milioni di euro a cui corrisponde un investimento medio per impresa di 1,461 milioni di euro. Nelle “zone montane” il dato si attesta sui 1,178 milioni di euro mentre nelle “altre zone” è più alto e raggiunge i 1,506 milioni di euro.

Scendendo nel dettaglio settoriale, il 51,5% dei progetti finanziati è concentrato nei comparti lattiero-caseario (21,8%) e vitivinicolo (26,7%), a cui corrisponde il 49,1% della spesa ammessa. A livello territoriale, al 15,3% dei progetti finanziati localizzati in zona montana corrisponde a più dell’11% della spesa ammessa. Il principale settore è il lattiero-caseario che con una spesa ammessa di 24,8 milioni di euro copre il 75,2% del totale della spesa in zona montana.

Gli investimenti sono stati principalmente destinati al confezionamento, trasformazione e lavorazione (successiva alla prima) dei prodotti (26,2%), per la conservazione, la lavorazione tal quale, lo stoccaggio e l’invecchiamento dei prodotti (19,6%), l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature (18,5%) finalizzati alla riduzione dei costi, al miglioramento della qualità, delle condizioni di sicurezza sul lavoro e dell’igiene e il benessere degli animali. Le tematiche ambientali ed energetiche hanno riguardato il 3,9% del totale degli investimenti ammessi, mentre l’8,9% sono quelli riferiti alla logistica. Più del 60% delle imprese ha effettuato investimenti per il confezionamento, la trasformazione e la lavorazione dei prodotti, seguito dal 54% che è intervenuto nella fase di conservazione, lavorazione tal quale, stoccaggio e invecchiamento dei prodotti. Il 48% ha investito risorse finanziarie per l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature finalizzati alla riduzione dei costi, al miglioramento della qualità, delle condizioni di sicurezza sul lavoro e del benessere degli animali. Gli investimenti per la logistica sono stati attivati dal 44% delle imprese mentre quelli specificatamente finalizzati alle tematiche ambientali ed energetiche hanno riguardato il 23% dei beneficiari.

Dalle interviste effettuate emerge che la realizzazione degli investimenti ha comportato un miglioramento delle relazioni di filiera nel 55,4% dei casi. Nel periodo considerato si è avuto un consistente incremento (+28,8%) dei volumi di materia prima provenienti da forniture dei soci o da contratti di natura pluriennale.

Il numero di aziende agricole socie di strutture aggregate o interessate da contratti di natura pluriennale.si è leggermente ridotto (-1,26%), ma si rileva un consistente incremento (+30,4%) del quantitativo medio di fornitura per ciascuna impresa: si è passati da 70,7 tonnellate/impresa in ante intervento a oltre 92 tonnellate/impresa in post intervento.