Il programma prevedrà diverse misure, tra cui: presa in carico e profilazione, formazione e ricollocazione/reinserimento lavorativo.
Destinatari
I destinatari (circa 3 milioni entro il 2025 di cui il 75% donne) sono:
- Inoccupati e disoccupati di categorie deboli (donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, under 30, over 55);
- Percettori di sostegno al reddito (Dis-coll e Naspi, RdC, CIG);
- Persone in transizione occupazionale;
- Working Poor (precari o con salari non dignitosi).
Strumenti
I percorsi varieranno a seconda del profiling del destinatario. In base allo status lavorativo, infatti, sono previsti quattro differenti azioni che aiuteranno i soggetti interessanti a trovare un nuovo impiego:
- Profili con alta occupabilità ed in possesso delle competenze già richieste dal mercato percorso lineare di reinserimento lavorativo. Si tratta infatti di prendere in carico lavoratori per i quali - sulla base delle caratteristiche osservabili - la probabilità di rimanere disoccupati per lungo tempo non è eccessiva e le competenze possedute possono essere spendibili sul mercato.
- Profili con fabbisogno di adeguamento delle competenze. E’ previsto un percorso di aggiornamento ‘upskilling’, ovvero interventi formativi di breve durata e dal contenuto professionalizzante;
- Profili con fabbisogno di nuove competenze. E’ previsto un percorso di riqualificazione ‘reskilling’, ovvero una cospicua e intensa attività formativa della durata anche di 300 ore per avvicinare la persona in cerca di occupazione ai profili richiesti dal mercato. In questo caso la formazione professionalizzante è caratterizzata da un innalzamento dei livelli di qualificazione/Eqf rispetto al livello di istruzione.
- Profili con bassa occupabilità. Percorso di lavoro e inclusione con attivazione di una collaborazione con la rete dei servizi territoriali (educativi, sociali, sanitari, di conciliazione
- Ricollocazione collettiva in casi di crisi aziendali. Guarderà situazioni in cui appare opportuno valutare i profili di occupabilità non singolarmente, ma per gruppi di lavoratori. È il caso di situazioni di crisi aziendali che coinvolgono lavoratori ancora formalmente occupati, ma potenzialmente in transizione. Soprattutto in esito alla riforma degli ammortizzatori sociali, andranno previsti specifici percorsi di politica attiva del lavoro che riguardano collettività di lavoratori o un sottoinsieme consistente di essi.
Tempi e modalità di attuazione
Il programma GOL dovrà essere finalizzato entro il mese di settembre attraverso un decreto interministeriale, condiviso con le Regioni. Saranno queste ultime, infatti, a farsi carico dell’attuazione del progetto, con il supporto dell’ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro).
L’obiettivo è partire entro ottobre, tre mesi prima del cronoprogramma definito con l’Ue (dicembre 2021, ndr).