Finalità
Al fine di celebrare e di promuovere i valori della pace, della fratellanza, della tutela dell'ambiente e della solidarietà – incarnati dalla figura di San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia – è istituita la festa nazionale di San Francesco d'Assisi, da celebrare il 4 ottobre di ogni anno (peraltro nel 2026 la festività cadrà di domenica).
Modifiche normative e le festività oggi vigenti
L'art. 2 della L. 260/1949 (disposizioni in materia di ricorrenze festive) è stato modificato come segue:
“Sono considerati giorni festivi, agli effetti della osservanza del completo orario festivo e del divieto di compiere determinati atti giuridici, oltre al giorno della festa nazionale, i giorni seguenti:
- tutte le domeniche;
- il primo giorno dell'anno;
- il giorno dell'Epifania;
- il giorno della festa, di San Giuseppe;
- il 25 aprile: anniversario della liberazione;
- il giorno di lunedì dopo Pasqua;
- il giorno dell'Ascensione;
- il giorno del Corpus Domini;
- il 1° maggio: festa del lavoro;
- il giorno della festa dei santi Apostoli Pietro e Paolo;
- il giorno dell'Assunzione della B. V. Maria;
- il 4 ottobre: festa nazionale di San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia ;
- il giorno di Ognissanti;
- il 4 novembre: giorno dell'unità nazionale;
- il giorno della festa dell'Immacolata Concezione;
- il giorno di Natale;
- il giorno 26 dicembre.”
Restano tuttavia efficaci le norme contenute nella legge n. 54 del 1977 che hanno
- soppresso il 19 marzo (San Giuseppe), l’Assunzione, il Corpus Domini e il 29 giugno (Santi Pietro e Paolo) determinando, agli effetti dei trattamenti economici, la loro trasformazione in permessi retribuiti.
- spostato la celebrazione del 4 novembre Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate in Italia alla prima domenica del mese di novembre determinando, agli effetti retributivi, il pagamento di una giornata ulteriore nella relativa mensilità.
È di tutta evidenza che l’introduzione della nuova festività determinerà, a partire dal 2026, un aumento del costo del lavoro per le imprese.