Per consentire una migliore lettura, anche in previsione della ripresa dei temi a seguito della pubblicazione di circolari esplicative, abbiamo suddiviso gli argomenti in articoli che seguono l’ordine dei commi dell’articolo 1 della Legge. Di seguito, invece, presentiamo un rapido riepilogo delle novità.
L’intervento più rilevante è stato operato per rendere strutturale il passaggio al sistema a tre aliquote dell’Irpef (già introdotto temporaneamente per il 2024), e mantenere lo strumento di abbattimento del cuneo fiscale a favore dei lavoratori con redditi medio bassi. Quest’ultima misura è stata ottenuta sostituendo la decontribuzione con il riconoscimento di un bonus fiscale e un incremento delle detrazioni a favore dei redditi medio bassi.
Sempre in ambito fiscale sono da rilevare le novità sulla determinazione del controvalore degli autoveicoli aziendali concessi a uso promiscuo ai lavoratori (si premiano le assegnazioni di mezzi elettrici rispetto a quelli a motore termico) e quelle sull’obbligo di tracciabilità dei pagamenti relativi alle spese di trasferta dei dipendenti. Inoltre è arrivata la conferma, per un periodo di tre anni, di due misure sicuramente utili come leve per la remunerazione incentivante del personale. Parliamo dell’esenzione fiscale e previdenziale (con soglia a 1.000 euro portata a 2.000 euro per chi ha figli a carico) per beni, servizi, rimborsi delle utenze domestiche e di quelle per affitti e interessi su mutui e del mantenimento al 5% imposta sostitutiva su premi di risultato (compresi i ristorni ai soci lavoratori).
Molto significativo anche l’intervento sull’assegno di congedo parentale. Per coloro che terminano di fruire nel 2025 del periodo di maternità o paternità obbligatorio, diventano tre i mesi di congedo parentale facoltativo fruibile fino al sesto anno di vita del bambino retribuito all’80% in luogo del trattamento generale pari al 30% della retribuzione.
Sempre sul fronte delle politiche per la genitorialità è stato messo a regime lo sgravio dei contributi a loro carico per lavoratrici madri con almeno 2 figli, con una riformulazione che, da un lato, estende la misura anche alle lavoratrici autonome, dall’altro limita la platea a determinati valori reddituali rinviando ad un decreto attuativo per la quantificazione del beneficio.
Nell’ambito delle agevolazioni per le assunzioni è stata mantenuta la misura denominata super deduzione dal reddito di impresa del costo del lavoro riconducibile a nuove assunzioni a tempo indeterminato che generano incremento occupazionale.
Ulteriori norme di interesse sono quelle in materia pensionistica come l’utilizzo della previdenza complementare per ottenere i requisiti al pensionamento, la proroga con modifiche di opzione donna, Ape Sociale e quota 103 oltre ad alcuni adeguamenti su Naspi e ammortizzatori sociali.
Infine merita un cenno anche la conferma delle misure per i lavoratori del settore turistico dei pubblici esercizi e della somministrazione quali il trattamento integrativo speciale per il lavoro notturno e festivo e la detassazione delle mance.