GIURISPRUDENZA DEL LAVORO

GIURISPRUDENZA DEL LAVORO

Rifiuto del vaccino in luogo di lavoro – Compenso per patto di non concorrenza

venerdì 26 marzo 2021

Rifiuto del vaccino COVID-19 e ferie forzate

Tribunale Belluno, Ordinanza 19 marzo 2021

 

Con l’ordinanza in esame il Tribunale di Belluno ha respinto un ricorso di alcuni dipendenti paramedici di una casa di riposo che avevano rifiutato di sottoporsi al vaccino contro il CoViD e che il datore di lavoro aveva, in conseguenza, posto in ferie forzate (ovviamente, con retribuzione).

Il Giudice ha rilevato che, ai sensi dell’art. 2087 c.c., il datore di lavoro (nel caso di specie una casa di riposo) deve assicurare la salute e la sicurezza dei propri dipendenti e, inoltre, deve assicurare, soprattutto nell’attuale contesto, il mantenimento della sicurezza sia per gli ospiti che per i visitatori.

Il medico competente visitando i lavoratori interessati, secondo la previsione dell’art. 41 del D.L.vo n. 81/2008, li aveva dichiarati inidonei alla mansione, non avendo effettuato il vaccino e, conseguentemente, aveva comunicato tale inidoneità al datore di lavoro nel rispetto di quanto previsto dal successivo art. 42.

Il datore di lavoro, non potendo adibire gli infermieri ad altra mansione, aveva provveduto a metterli forzatamente in ferie.

La decisione non ha affrontato (del resto non era oggetto del ricorso) la questione ben più importante riguardante altre misure anche di varia natura, sospensive o addirittura espulsive, che potrebbero essere adottate in tali frangenti.

 

Se il compenso è iniquo o simbolico il patto di non concorrenza è annullabile

Corte di Cassazione Ordinanza n. 5540 del 1° marzo 2021

 

La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza in esame, ha confermato la validità del patto di non concorrenza anche qualora non sia stata concordata tra datore e lavoratore una garanzia minima per il caso di risoluzione anticipata.

I giudici hanno precisato che il patto è annullabile solo nel caso in cui venga accertata l’iniquità del compenso per il lavoratore che rinuncia ad altre occasioni lavorative.