Giurisprudenza del lavoro

Giurisprudenza del lavoro

Ambiente di lavoro stressogeno: la responsabilità del datore di lavoro secondo la Cassazione

 

Corte di Cassazione. Ordinanza n. 28959 del 18 ottobre 2023

martedì 7 novembre 2023

Il tema della responsabilità del datore di lavoro per danni alla salute del dipendente ha, secondo la giurisprudenza, un perimetro molto ampio e questa posizione viene nuovamente ribadita nella presente decisione.

Infatti, la Corte afferma che anche quando non è configurabile una condotta di mobbing, perché non sussiste un intento persecutorio idoneo a unificare la pluralità continuata di comportamenti pregiudizievoli, può comunque essere ravvisabile la violazione dell'articolo 2087 del codice civile. Tale norma dispone che: "L'imprenditore e tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro".

Ciò avviene nel caso in cui il datore di lavoro consente, anche colposamente, il mantenersi di un ambiente stressogeno, fonte di danno alla salute dei lavoratori, ovvero pone in essere comportamenti anche in sé non illegittimi, ma tali da poter indurre disagi o stress, che si manifestano isolatamente o invece si connettono ad altri comportamenti inadempienti, contribuendo ad inasprirne gli effetti e la gravità del pregiudizio per la personalità e la salute.

 

Falso sui fogli presenza, si integra il reato di truffa aggravata a prescindere dal danno economico

Corte di Cassazione Sentenza n. 40461 del 5 ottobre 2023

 

La Corte di Cassazione, con Sentenza n. 40461 del 5 ottobre 2023, ha stabilito che la falsa attestazione riportata dai cartellini o dai fogli di presenza sul luogo di lavoro, integra il reato di truffa aggravata a prescindere dal danno economico corrispondente alla retribuzione erogata per una prestazione lavorativa inferiore a quella dovuta. Tale comportamento, infatti, incide sull’organizzazione degli orari stabiliti dall’ente, nonché sul rapporto di fiducia che deve legare questo al suo dipendente; a nulla rilevano eventuali “crediti” del lavoratore nei confronti dell’ente dovuti a straordinari mai retribuiti, in quanto è impensabile l’idea di operare una compensazione.