Dati dei figli a carico nella CU. Revocato l’obbligo in capo ai datori di lavoro.

Dati dei figli a carico nella CU. Revocato l’obbligo in capo ai datori di lavoro.

Agenzia delle entrate. Nota del 27-20-2023 (REGISTRO UFFICIALE.0386245.27-10-2023.U)

 

Con una nota del 27-20-2023 l’Agenzia delle entrate interviene sull’obbligo (di fatto revocandolo) di inserire nella certificazione unica 2024, relativa ai redditi 2023, i dati dei figli a carico per i quali è erogato l’Assegno Unico e Universale.

martedì 7 novembre 2023

Ricordando che della questione si è trattato nel n. 14/23 di questa Newsletter, con la nota in commento l’Agenzia precisa che il dato, richiesto dalla risoluzione della stessa Agenzia del 3-10-2023, n. 55/E relativa alla compilazione della Sezione “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico” della Certificazione Unica 2024, non è obbligatorio, ma facoltativo. Questo perché informazione sarà fornita direttamente dall’Inps.

L’Agenzia precisa però che sarebbe comunque utile acquisire questo dato tramite la CU al fine di incrementare il patrimonio informativo dell’Agenzia e consentire un confronto con i dati che saranno comunicati dall’INPS.

La nota, richiamando la risoluzione n. 55/E, ricorda le situazioni nelle quali, anche in assenza del riconoscimento della detrazione ai fini Irpef per i figli a carico, vi è comunque un obbligo per il sostituto d’imposta di riportare i dati dei figli a carico del dipendente (codice fiscale, mesi e percentuale di carico) nel relativo prospetto della CU, ancorché per tali figli sia stato riconosciuto l’Assegno Unico:

  • il dipendente, in sede di conguaglio, richiede al sostituto il riconoscimento di una detrazione per le spese sostenute per conto del figlio (es. fattura di una spessa medica intestata al figlio).
  • la legge regionale può riconoscere, in presenza di figli a carico (ancorché per tali figli sia stato riconosciuto l’Assegno Unico), specifiche agevolazioni ai fini del calcolo dell’addizionale regionale Irpef.
  • per il 2023 è prevista la non concorrenza alla formazione del reddito, entro il limite di 3.000 euro, del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico (vedi articolo su questa Newsletter).