Giurisprudenza del lavoro

Giurisprudenza del lavoro

Riportiamo alcune recenti pronunce giurisprudenziali in materia giuslavoristica

Deride la collega per il suo orientamento sessuale: licenziato per giusta causa

Corte di Cassazione Ordinanza n. 7029 del 9 marzo 2023

 

La Cassazione ha stabilito che la derisione pubblica, operata da un lavoratore nei confronti della propria collega circa il suo orientamento sessuale, non rientra in una condotta “sostanzialmente inurbana”, punibile solo con la sospensione dal servizio e dalla retribuzione. Infatti, l’intrusione nella sfera privata della persona, in violazione dei principi della Costituzione, del divieto di discriminazione in ambito lavorativo (D.Lgs n. 198/2006, c.d. Codice delle pari opportunità) e della riservatezza di dati sensibili (D.Lgs n. 196/2003), può legittimamente determinare giusta causa di licenziamento.

 

Fruizione della Legge 104. Consentita la flessibilità nell’assistenza

Corte di Cassazione Ordinanza n. 7306 del 13 marzo 2023

 

La Corte di Cassazione ha ritenuto illegittimo il licenziamento del lavoratore che usufruisce del permesso ex art. 33, comma 3 della Legge 104/1992 e, successivamente aver adempiuto all’attività di assistenza del congiunto, dedica del tempo alle proprie esigenze personali. Nel caso di specie il lavoratore, accusato di aver trascorso del tempo al parco durante la fruizione del permesso della Legge 104, non commette alcun abuso del diritto e violazione degli obblighi di correttezza e buona fede, in quanto l’onere di assistenza va interpretato con una certa flessibilità, tenendo conto dei bisogni psicofisici e familiari del beneficiario, purché siano soddisfatti in via preminente le esigenze dei congiunti disabili a prescindere dalla collocazione temporale di tale esigenza. I Giudici non ravvisano alcun inadempimento, tuttavia, spetta al giudice di merito determinare di volta in volta se possa considerarsi realizzata la preminente assistenza delle persone disabili rispetto alla residua incombenza personale.