Assunzioni agevolate. Quesiti e risposte

Assunzioni agevolate. Quesiti e risposte

Articolo redazionale

 

In questo articolo si forniscono alcune risposte ai quesiti più frequenti in tema di assunzioni agevolate (giovani under-36, donne svantaggiate, percettori di reddito di cittadinanza).

La norma per l’assunzione di lavoratori under 30 è ancora in vigore?

Lo sgravio contributivo previsto dall’art. 1, commi 10 e seguenti, della legge n. 205/2017  è strutturale e, quindi, pienamente agibile nel rispetto anche delle indicazioni amministrative fornite dall’Inps con la circolare n. 40/2018.

 

L’agevolazione per l’assunzione di  under 36 per il periodo da luglio a dicembre 2022 è applicabile?

Ad oggi, Il bonus under 36 per le assunzioni del periodo 1° luglio – 31 dicembre 2022 non è stato approvato dalla Commissione Europea.

 

In attesa dell’autorizzazione europea, come deve essere trattata l’assunzione nel 2023 del giovane Under 36?

Purtroppo l’Inps non ha fornito nessuna istruzione in merito. Se un datore intende assumere prima della decisione della Commissione sarà tenuto a versare la contribuzione ordinaria, salvo conguaglio, dopo l’autorizzazione qualora in regola con i requisiti oggettivi e soggettivi previsti dalla norma.

In alternativa alcuni autori suggeriscono di chiedere, ove possibile, il beneficio del 50% della quota a carico del datore fino ad un massimo di 3.000 euro secondo la previsione della legge n. 205/2017, e , dopo l’autorizzazione degli organismi europei chiedere la commutazione dello sgravio. 

In caso di licenziamento di un (altro) dipendente (entro 9 mesi dall’assunzione di un giovane under 36 con sgravio avente la stessa qualifica), fa venir meno l’incentivo?

La norma parla di licenziamento per giustificato motivo oggettivo di un lavoratore con la stessa qualifica nella stessa unità produttiva entro i 9 mesi successivi all’assunzione, cosa che fa venir meno il beneficio.

 

Quali di questi incentivi sono in regime de minimis?

Le agevolazioni se saranno approvate dalla Commissione Europea saranno “aiuti di Stato “ammissibili fino a 2.000.000 di euro per ciascuna impresa intesa anche come “impresa unica”. Per alcuni settori la somma ammessa è minore.

 

È soggetto ad autorizzazione UE lo sgravio delle donne svantaggiate?

Si, è soggetto ad autorizzazione da parte degli organismi europei

 

Cosa si intende per “donne prive di impiego regolarmente retribuito”?

Tale concetto è chiarito in un D.M. del 2017 del Ministro del Lavoro: ci si riferisce non soltanto ai disoccupati o a chi ha avuto un lavoro in nero od irregolare, ma anche a chi, pur lavorando regolarmente, ha avuto un rapporto a termine non superiore a 6 mesi.

 

Donne svantaggiate devono avere fino a 50 anni e devono essere da almeno un anno disoccupate? Oppure donne di qualsiasi età residenti nei territori svantaggiati?

Per le donne svantaggiate di età superiore ai 50 anni occorre, ai fini della fruizione dello sgravio contributivo che, al momento dell’assunzione, risultino disoccupate da oltre 12 mesi. Per la individuazione delle altre donne svantaggiate è sufficiente riferirsi alle definizioni contenute nel comma 11 dell’art. 4 della legge n. 92/2012 che invito a leggere.

 

Una donna over 50 che negli ultimi due anni ha lavorato con contratti a termine molto brevi e un contratto in sostituzione maternità, può rientrare nell’agevolazione?

Occorre verificare se i rapporti brevi o anche il contratto di sostituzione per maternità, le hanno consentito di conservare lo status di disoccupazione oppure se lo stesso è stato perso.

 

Per poter applicare gli sgravi in tranquillità, l’azienda quale documentazione probatoria dello stato di disoccupazione deve chiedere al lavoratore?

È difficile trovare un qualcosa che la rassicuri al 100%. In ogni caso, ove possibile, potrebbe chiedere un certificato storico rilasciato al lavoratore dal centro per l’impiego.

 

Assunzione under36 di un lavoratore con precedente partita iva che aveva come prevalente committente lo stesso datore di lavoro che lo assume con l’esonero, cosa si rischia?

L’assunzione è possibile se il lavoratore non ha mai avuto un precedente rapporto di lavoro subordinato. Il rischio, in caso di controllo da parte degli organi di vigilanza, potrebbe essere quello della riconduzione a contratto di lavoro subordinato del precedente rapporto qualora, con prove, si dimostrasse che la collaborazione con partita IVA era una finzione e si era svolta con le caratteristiche proprie della subordinazione.