Giurisprudenza del lavoro

Giurisprudenza del lavoro

martedì 14 febbraio 2023

Indici di subordinazione per la riqualificazione delle collaborazioni

Corte di Cassazione. Ordinanza n. 1095 del 16 gennaio 2023

 

La Cassazione ha affermato che a fronte di contratti formalmente di lavoro autonomo (anche nella forma della collaborazione coordinata e continuativa), si può al contrario rilevare la natura subordinata del rapporto quando sono presenti alcuni indici quali:

  1. oggetto generico della collaborazione indicato nel contratto;
  2. compenso commisurato alle giornate lavorative;
  3. assenza di rischio economico per il lavoratore;
  4. controllo orario e giornaliero della prestazione del collaboratore da parte del committente;
  5. disponibilità ad operare nelle fasce orarie richieste.

 

Infortunio sul lavoro: responsabilità solidale negli appalti

Corte di Cassazione Ordinanza n. 375 del 10 gennaio 2023

 

La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 375 del 10 gennaio 2023, ha chiarito il tema della responsabilità del committente e appaltatore nell’ipotesi di infortunio sul lavoro.

Ciò attiene l’esecuzione di un contratto di appalto in cui, in caso di infortunio di un lavoratore, la responsabilità è in capo all’appaltatore e al committente solidalmente, salvo che l’evento dipenda dai rischi propri dell’attività del lavoratore/ appaltatore. Il committente deve controllare l’adozione delle misure di sicurezza da parte della ditta appaltatrice. Inoltre, se più persone hanno concorso a produrre il danno, ognuno è coobbligato in solido a risarcire interamente il danneggiato, salvo poi il diritto di regresso contro ciascuno degli altri, nella misura determinata dalla gravità della rispettiva colpa.

 

 

Appropriazione di beni di modico valore e licenziamento per giusta causa

Tribunale  Milano. Decreto 24 luglio 2022 n. 18906

 

Il furto o l'appropriazione di beni aziendali, seppure di valore irrilevante, viene ritenuto idoneo a ledere irrimediabilmente il vincolo fiduciario, in quanto, ai fini dell'accertamento per giusta causa, il licenziamento deve considerarsi sotto il particolare disvalore intrinseco della condotta, indipendentemente dalla modesta entità del danno che ne possa derivare

 

L’esigenza di maggior efficienza gestionale dell’azienda legittima il licenziamento

Corte di Cassazione Ordinanza n. 1960 del 23 gennaio 2023

 

La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 1960 del 23 gennaio 2023, ha ritenuto legittimo il licenziamento del dirigente per giustificato motivo oggettivo, in quanto l’azienda ha soppresso la posizione lavorativa del dipendente per la necessità di modificare l’assetto organizzativo ai fini di un

incremento della reddittività. Tuttavia, in base ad elementi oggettivi, non deve emergere la natura discriminatoria o contraria a buona fede della riorganizzazione, quale motivo addotto dal datore di lavoro.